Ad Aritzo rivivono le streghe


Bruxas si ispira a storie di donne, realmente vissute nella Sardegna del XVI e XVII secolo, arrivate a noi grazie a studiosi che, attingendo dagli archivi spagnoli della Santa Inquisizione, hanno potuto ricostruirne gli avvenimenti attraverso gli atti relativi ai processi. Uno spettacolo itinerante che ha guidato più di 600 spettatori da tutta l'isola nei vicoli del centro storico di Aritzo, rendendoli testimoni di un passato lontano. Attraverso un percorso di scene frammentate, ambienti bui e suoni cupi è stato narrato un periodo in cui la fame, la povertà e "le malattie correvano come fiumi nel sangue delle genti" ed una donna poteva donare o prendere forze, trasformarsi in una stria per entrare nelle case altrui, per succhiare il sangue dei bambini o per incontrare il demonio tra le cime delle montagne. 

Una di queste fu Antonia Usay, donna aritzese, che venne accusata di fattucchieria e condannata più volte fra il 1585 e il 1606. A vederle da vicino, si scoprirà che le bruxas non sono state altro che donne comuni di ogni età e condizione, spesso levatrici e guaritrici sottoposte a tortura perchè ammettessero la "verità”.

In scena: Peppina Cocco, Elena Curreli, Noemi Di Stefano, Rosa-Bianca Ermini, Giovanna Figus, Franco Longobardi, Silvia Manca, Lorena Murru, Claudia Onano, Laura Onano, Aurora Paba, Antonello Todde
Messa in scena: Katerina Nastopoulou
Drammaturgia: Paola Atzeni
Scenografie e costumi: Fabrizio Felici, Chiara Secchi. La maschera di Antonia Usay è stata creata durante il laboratorio di costruzione di maschere a cura di Gabriela Mulas
Tecnici di scena: Enrico Arangino, Salvatore Crisponi, Fabrizio Manca, Mirko Manca, Giulia Poddie, Antonello Todde, Giuseppe Tramaloni
Progetto grafico: Fabrizio Felici
Progetto fotografico: Fabrizio Felici, Katia Marotto
Comunicazione stampa: Mauro Loddo

Ringraziamo la Prof.ssa Tonina Paba per il sostegno scientifico e la consultazione dei documenti spagnoli relativi ai processi della fattucchiera aritzese Antonia Usay.